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Lussemburgo, revocate tutte le misure cautelari ottenute dallo IOR nei confronti del fondo maltese Futura Funds SICAV

2020-07-16

La Corte d’Appello della Città del Lussemburgo ha revocato tutte le misure cautelari ottenute dall’Istituto per le Opere di Religione (IOR) nei confronti del fondo maltese Futura Funds SICAV Plc, piattaforma maltese della società di gestione specializzata in fondi immobiliari Optimum Asset Management, e ha condannato l’Istituto a pagare un’indennità di procedura.

Nel novembre 2019 lo IOR aveva azionato una procedura d’urgenza davanti al Tribunale della Città del Lussemburgo ottenendo, in totale assenza di contraddittorio, un’ordinanza nei confronti del fondo maltese Futura Funds SICAV plc e della società lussemburghese da quest’ultima controllata Cougar Real Estate SA che disponeva la sospensione degli effetti di un vantaggioso contratto preliminare di compravendita delle azioni di Cougar Real Estate SA e vietava agli amministratori della predetta società di registrare ogni eventuale trasferimento di azioni della stessa. Tale provvedimento era stato richiesto dopo che lo IOR aveva già avviato un simile procedimento d’urgenza nei confronti delle stesse controparti e della management company Futura Investment Management Ltd. Futura Funds SICAV plc e Cougar Real Estate SA avevano subito promosso un reclamo e ottenuto una parziale riforma dell’ordinanza da parte del Tribunale che ne aveva limitato la portata al solo divieto di registrazione di eventuali trasferimenti di azioni.

Contro questa ordinanza così riformata hanno proposto appello sia Futura Funds SICAV plc e Cougar Real Estate SA, da una parte, sia lo IOR, dall’altra.

Con decisione notificata in data 16 luglio 2020, quindi, la Corte d’Appello della Città del Lussemburgo ha respinto l’appello dello IOR e accolto integralmente quello di Futura Funds SICAV plc e Cougar Real Estate SA, con conseguente revoca del residuo divieto di registrare trasferimenti di azioni precedentemente disposto. Tutte le misure cautelari richieste dallo IOR sono state, perciò, revocate e la Corte ha anche condannato l’Istituto al pagamento di un’indennità di procedura, oltre che delle spese legali dei due gradi di giudizio.

La vittoria in appello è stata ottenuta grazie all’attività svolta dal General Counsel di Optimum Asset Management, l’avv. Andrea Suriano, coadiuvato dall’avv. Iacopo De Totero del team L&C di Futura Funds SICAV Plc, dagli avvocati Giovanni Bravo, Renato Barruchello e Valentina Sabia dello studio legale CBB & Associati di Milano e dagli avvocati Thomas Berger e Antoine Reillier dello studio legale Allen & Overy di Città del Lussemburgo.

“L'esito finale dell’atteggiamento dello IOR – ha dichiarato Suriano - non può essere che la pressoché totale e totalmente irragionevole distruzione di un investimento che avrebbe invece potuto portare a rilevanti guadagni se correttamente supportato sin dall’inizio, nel rispetto degli impegni assunti. Piuttosto che a concludere in maniera conveniente un progetto che mantiene intatti tutti i propri punti di forza, lo IOR sembra più interessato a mostrare quanto siano state errate le scelte compiute dai propri vertici durante le gestioni precedenti, quando l’investimento in Kappa fu deciso. Si tratta – ha detto ancora Suriano - con tutta evidenza di un nuovo episodio della lotta intestina che da anni sta logorando lo IOR e lo stesso Vaticano”.

In questo quadro Futura Investment Management sta pertanto attuando un’ampia serie di importanti iniziative giudiziarie a tutela dei propri investitori e del Fondo Kappa, che includono richieste risarcitorie multimilionarie nei confronti dello IOR (contro cui è già stato ottenuto un sequestro conservativo presso terzi dell’importo di 29,5 milioni di euro). “Da notare – ha concluso Suriano - come tutta questa vicenda, che sta creando un grave danno economico anche allo stesso IOR (che avrebbe potuto rientrare in possesso di tutti i denari investiti e invece rischia di non recuperare nulla e pagare un risarcimento), avvenga nella più totale noncuranza da parte del AIF, l’autorità di vigilanza locale che dovrebbe vigilare e preservare l’utilizzo degli impieghi delle finanze vaticane”.